Intervista con Tara Hunt, Autrice di “The Whuffie Factor”
Posted by Sara Rosso | Filed under Donne e tecnologia
Tara Hunt, @missrogue su Twitter, è una nota imprenditrice canadese, fondatrice dell’azienda di marketing non-convenzionale “Citizen Agency“, invitata spesso come speaker nelle conferenze di settore.
SARA ROSSO: Sei l’autrice del nuovo libro “The Whuffie Factor: Using the Power of Social Networks to Build Your Business” (Usare il potere dei social network per costruire la propria impresa). Che cos’è Whuffie?
TARA HUNT: Whuffie è una parola buffa inventata da Cory Doctorow nel suo libro “Down and Out in the Magic Kingdom“, una sorta di moneta sociale. Nel suo libro Cory parla di un futuro dove non ci saranno soldi, solo whuffie. Uno guadagna whuffie cercando di essere gentile, connesso con altri e/o distinguendosi dagli altri. Puoi mandare una richiesta (fare un ping in gergo geek) al whuffie di qualcun altro, ricevendo poi in ritorno un punteggio. Un punteggio alto vuole dire che probabilmente puoi fidarti di quella persona e forse vorresti conoscerla. Quando ho letto il libro di Cory, ho pensato “In realtà non mi sembra molto diverso da come ci relazioniamo oggi nelle comunità online”. Stiamo continuamente pingando il whuffie di qualcuno.
SARA ROSSO: Ci sono 5 principi chiavi del Whuffie Factor:
- Basta parlare, inizia ad ascoltare – concentrati sugli individuali e cerca di capire le esigenze della community
- Diventa parte della community a cui fornisci un servizio
- Fai vivere ai tuoi clienti esperienze incredibili
- Abbraccia il caos – le community sono fatte di persone, e le persone non sono prevedibili
- Trova il tuo obiettivo più alto – come potete contribuire alla community e allo stesso tempo essere proficui?
Quale principio trovi sia il più difficile per le aziende da comprendere? Come suggerisci loro di superare questa difficoltà?
TARA HUNT: Il principio più difficile per le aziende da comprendere è “Abbracciare il Caos”. Rinunciare al controllo del messaggio e aprirsi alle svariate opportunità che la costruzione dei rapporti con la propria community di clienti presenta è una cosa rischiosa da fare. Certo, tutto è un rischio, anche se pianificato rigorosamente, quindi io aiuto le aziende tramite piccoli passi ad accogliere questo caos, mettendo in evidenza i vantaggi lungo questo percorso.
SARA ROSSO: Perché dici che le aziende dovrebbero prima concentrarsi a “deliziare e incantare le persone che già fanno parte della tua community”? Se non esiste già una community ufficiale, come possono iniziare le aziende ad identificare chi fa parte di questa community?
TARA HUNT: Se coccolate i vostri clienti attuali, usciranno e parleranno con loro amici e contatti della loro ottima esperienza. Questa passaparola è ancora, e sarà sempre, il tipo di marketing più efficace. Quando le persone danno ai loro colleghi consigli, questo è molto più potente che ricevere una comunicazione da un’azienda.
Per quanto riguarda il come identificare chi fa parte della community di clienti, il consiglio che do è di fare un passo indietro e capire quale problema state cercando di risolvere o quale esigenza state soddisfando? E poi chiedervi “chi ha questi esigenze?” Questi sono il tipo di domande che dovrebbero aiutarvi a identificare la vostra community di clienti.
SARA ROSSO: In Italia i BarCamp sono davvero popolari, sei stata molto coinvolta nei BarCamp fin dall’inizio in California. Cosa pensi sia cambiato, in meglio o in peggio, nel modo in cui sono organizzati e realizzati in questi 4 anni? Hai qualche consiglio in merito?
TARA HUNT: I BarCamp sono fantastici perché, credo, si stanno evolvendo con le esigenze della “social geek community” (ossia coloro che principalmente stanno spingendo all’adozione dei BarCamp). Credo che stia cambiando in tutto il mondo. La gente sta diventando molto creativa sull’idea di BarCamp, applicandola anche a tematiche e settori non-tech, avendo poi risultati eccezionali. Questo sta portando i BarCamp ad un’udienza più allargata e credo fortemente che sia il verso giusto. Qualche consiglio? Solo quello che credo che il BarCamp sia un modello fantastico per stimolare flussi di pensieri creativi. Applicateli liberalmente!
SARA ROSSO: C’è qualche sito o nuovo tool che utilizzi che potrebbe interessare alle Girl Geek italiane?
TARA HUNT: Utilizzo una marea di tool per viaggiare recentemente. Mi piace tanto Tripit.com e Dopplr.com (vorrei che si potessero sincronizzare tra di loro però). Non vedo l’ora di vedere come Open Social si svilupperà per aiutarmi a risolvere tutti i problemi di gestione dei tanti social network.
Oltre a questi amo le varie applicazione di Twitter, come Tweetie per il mio iPhone e Tweetdeck per il mio desktop. Penso che ci saranno ancora molte idee e tool che usciranno da Twitter. E’ la bellezza del loro API aperte.
Grazie, Tara! Il suo libro, “The Whuffie Factor” è disponibile in inglese attraverso Amazon.com.
Ecco una presentazione di Tara di Whuffie. Sono 261 slide, ma volano.
Immagine di Tara Hunt da Lane Hartwell fetching.net
Tags: Tara Hunt, The Whuffie Factor
2 Responses to “Intervista con Tara Hunt, Autrice di “The Whuffie Factor””
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- CaramellaMenta,
- lalui,
- Alessandra Farabegoli,
- Antonella,
- Sara Maternini,
- Sara Rosso
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Adoro (professionalmente) questa donna
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oltre a @gluca, chi ha preso suo libro? L'ho cercato a Dublino ma niente...adesso lo prendo quando vado negli States fra un mese
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anche io lo prendo a fine mese quando vado a New York, non vale la pena ordinarlo ora, penso
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(credo ce l'abbia Enrico/Suzukimaruti)
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l'ho ordinato su Amazon.uk, aspetto che le poste me lo consegnino..
June 11th, 2009 at 7:55 pm
Intervista interessante
Chissà se sarà presto in Italia, così la invitiamo ad una delle nostre cene.
Intanto vado a cercare il libro su Amazon.
June 12th, 2009 at 11:45 am
Magari! E sarebbe bello che ci spiegasse ocme fa a convincere le aziende a rinunciare un po’ al controllo…