Il PC si fa in miniatura: a tu per tu con un netbook

La domanda non è nuova a nessuna di noi.

Esiste una tecnologia al femminile?

E se sì, è qualcosa di diverso da un hardware dipinto di rosa?

Cosa le grandi aziende produttrici non hanno ancora ideato per venire incontro alle necessità delle donne?
Il mercato è ancora tutto da esplorare - come dice una ricerca di Saatchi & Saatchi, che di questo studio ha fatto anche un blog.

Le aziende vogliono creare qualcosa per le donne solo per conquistare una fetta di mercato, o è davvero un’esigenza reale?

La parola d’ordine sembra essere: “Semplificare, semplificare, semplificare”.

Se le aziende vogliono progettare tecnologia che attrae le donne, essa deve funzionare in maniera impeccabile la prima volta che viene tolta dall’imballaggio, e ogni volta da lì in poi.

Donna e tecnologia è sempre più amore a prima vista. Un nuovo rapporto di ricerca della University of Hertfordshire rivela che è molto più probabile che siano le ragazze ad avere nuova tecnologia in casa rispetto ai ragazzi, e sono le loro madri, piuttosto che i loro padri, ad assisterle.

C’è un oggetto che ultimamente ha fatto breccia nel cuore delle donne: il netbook. Piccolo, leggero, sta in borsetta. Sistemi operativi veloci, connettività, open source philosophy, prezzi accessibili.

Mi chiedo quanto di questo sia stato voluto. Quanto sia stato un oggetto creato per il mercato femminile.

L’edizione 2009 del CES, Consumer Electronics Show, ha appena chiuso i battenti a Las Vegas.
Sono stati presentati computer della nuova generazione. Fra questi anche i computer leggeri e low cost che entrano in una seconda fase: maggiori funzioni, maggiori prestazioni. Processori a consumo ridotto, schermi retroilluminati a Led e il GPS per il nuovo modello Vaio P della Sony. Asus aggiunge touch-screen, GPS e sintonizzatore TV. Aumenterà anche la durata della batteria, addirittura un’intera giornata di lavoro.

Per la prima volta mi cimenterò nella recensione di un oggetto tecnologico: Acer Aspire One. Per l’esattezza il modello OA150, 160 Gb, rosa corallo. Un regalo di Natale che qualcuno ha trovato nella mia wish list.

Acer Aspire One Pink

Acer Aspire One in 10 battute (per chi ha poco tempo):

Cosa mi è piaciuto: buona usabilità della tastiera (i miei refusi sono minori rispetto ad una tastiera normale), doppio slot card SD, disco fisso capiente (160 GB).

Cosa non mi è piaciuto: piccolo e poco funzionale touchpad, durata della batteria troppo breve (circa 3 ore), software preinstallati (SO e antivirus), ma in magazzino non c’era altro quel giorno.

Giudizio generale: l’Acer Aspire One è un buon netbook. E’ ideale per chi vuole un portatile piccolo ed economico con il quale scrivere e navigare. Peccato per la breve durata della batteria.

Acer Aspire One in 1000 battute (per chi ha tempo):

Acer lo definisce un Internet device. Qualcuno invece preferisce chiamarlo netbook. Lo posso definire sicuramente un minilaptop.

Cosa dire del design?

Le dimensioni sono circa metà del suo fratello maggiore che ho a casa, un Acer 15 pollici. Poco più largo in un A5 per via dello schermo, circa 25 mm più largo dell’Eee PC 901, ma è leggermente meno alto. Il peso è circa un kilo.

Esteticamente molto carino, chiuso sembra una pochette, con il suo color rosa perlato, un po’ glossy. Anche disponibile in bianco o in blu, ma sotto Natale questo era rimasto.

Essendo leggermente più largo di un Eee PC, Acer ha potuto incorporare una tastiera che è solo il 95% la grandezza di una tastiera di un portatile normale. La velocità di scrittura non è per nulla compromessa, anzi è a misura di mani di donna.
Mi trovo molto più a mio agio con questa tastiera che con quella del fisso al lavoro, e a parità di velocità faccio molti meno errori - ovviamente voi non potete accorgervene perché ho corretto tutto ;)

La cosa negativa è veramente il touchpad, soprattutto i minuscoli tasto dentro e tasto sinistro: sono ai lati, e il mio dito indice nel cliccare quello destro tocca il touchpad facendo partire lo scroll della videata.
Ci vuole un po’ di tempo per prendere dimestichezza: al centro il touchpad muove il mouse, sui lati scrolla la videata.

E dell’equipaggiamento?

Come molti netbook, l’Aspire One lo potete trovare sia nella versione con Linpus TM Linux ® versione Lite, sia con Windows ® XP Home.

Lo schermo è 8.9 pollici, la risoluzione massima 1024 x 600 pixel. Anche la webcam ha una buona risoluzione.

La tecnologia wireless è leggermente inferiore a quella di un Eee PC 901. E questo è davvero un peccato visto che è stato definito un internet device. Non c’è il bluetooth.
La cosa in più invece è l’adattatore opzionale 3G/HSDPA. Si trova sotto la batteria, dove c’è uno slot per la SIM card.

Microsoft ® Office ha un codice per una licenza limitata a tempo.
McAfee ® Internet Security Suite pre-installato, rimosso poco dopo per installare AVG.

Ci sono in tutto 3 porte USB, 1 video output, 2 card reader, uno legge vari formati di card, quindi uno slot è stato ideato per accedere ai vari media, l’altro è stato pensato come espansione dello storage.

E a performance, come siamo messi?

Molto comodo per le attività di tutti i giorni, a parte le dimensioni, non ti pare di avere a che fare con un semplice internet device.

Del sistema operativo preferisco non parlarne: mi aspettavo performance migliori, sia nella fase di avvio, sia di quella di uscita dallo stand-by; non è affatto veloce.

Anche la durata della batteria poteva essere più performante. Se si guarda un DivX dura circa 2 ore, giusto la durata del film.

Conclusioni?

E’ veramente comodo durante i viaggi, e non solo per la sua leggerezza.

La sua praticità la si gode soprattutto in volo: ti permette di scrivere comodamente appoggiandolo sulle gambe, si possono guardare video, ascoltare musica, seguire film senza la paura che finisca la batteria. Tutto questo grazie al suo HD interno, cosa che un Eee PC 901 non ci permette.

Un altro aspetto positivo? Quando tornerete a lavorare su un portatile normale, vi sembrerà di aver a che fare con una macchina per giganti.

E’ possibile utilizzarlo anche come ebook reader, la sera sotto le coperte, potete leggere comodamente.
Un mini portatile davvero utile davvero in qualsiasi situazione: basta con i libri di ricette, e soprattutto non occorre stamparle ;)
Portato in cucina appoggiato affianco al tavolo da lavoro potete consultare la ricetta che state preparando in ogni momento, e addirittura facendo partire una skype call con l’autrice della ricetta per chiedere delucidazioni su un passaggio: ho potuto accendere la webcam e farle vedere se il procedimento che stavo seguendo era quello giusto.

Le ho dato un nome, Charlotte, perché ormai è una di famiglia.

Disclaimer: non ho e/o abbiamo ricevuto nessun compenso e/o regalo per scrivere questa recensione. Tutta colpa di un aereo in ritardo di 3 ore causa nebbia ;)

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8 Responses to “Il PC si fa in miniatura: a tu per tu con un netbook”

  1. Daniel Says:
    January 26th, 2009 at 12:05 pm

    Ecccerto che il successo nel mercato femminile è stata pensato e voluto. Se fosse stato fatto per la fetta di mercato maschile li avrebbero fatti grandi e ingombranti. Perché le dimensioni contano!

  2. Luca Annunziata Says:
    January 26th, 2009 at 12:15 pm

    Eh no Luigina,

    Non sono per niente d’accordo! ;)

    Ammetto che, come molti altri, sono stato in principio affascinato dai netbook: ma a guardare bene quello che è stato presentato a Las Vegas, non c’era assolutamente niente di nuovo o che aggiungesse qualcosa al prodotto netbook che non si fosse già visto.
    E il risultato, a mio avviso, è insufficiente per rendersi davvero utile nella vita di tutti i giorni.

    Prendiamo il caso dell’Acer da te recensito.
    Di default monta una batteria da 3 celle, che difficilmente gli fa superare i 120 minuti con WiFi attiva o chiavetta USB per navigare collegata.
    Lo schermo è piccolo, la risoluzione insufficiente persino a navigare su certi siti.
    La tastiera è minuscola, non parliamo del trackpad con i pulsanti disposti in modo totalmente anti-ergonomico.

    A che serve un netbook? A fare quello che, ne più e nè meno, fanno già da tempo i vari smartphone RIM, HTC e Samsung? Aggiungiamoci pure iPhone, che da questi ultimi si differenzia e che - se vogliamo - aggiunge pure delle limitazioni, ed ecco che il netbook non aggiunge niente di particolarmente originale a quanto già non fosse disponibile con dispositivi anche più piccoli.

    Un’ultima considerazione sulla potenza complessiva: ammesso che sia possibile collegare il netbook ad una fonte di alimentazione esterna, CPU e RAM non sono all’altezza di consentire di lavorare sul serio. L’Atom non offre alcune delle caratteristiche tecniche irrinunciabili per un PC moderno con un sistema operativo multitasking, lo schermo è piccolo per riguardare le foto, con i modelli con disco SSD (quelli DAVVERO portati per la mobilità) lo spazio a disposizione è troppo poco per archiviare dati. Per non parlare di programmi un filo più complessi di un browser, capaci di mettere in crisi le modesti doti velocistiche del nebook.
    Se poi si monta Linux, checché se ne dica, anche collegarsi ad una rete WiFi può diventare un’impresa: l’ho visto succedere di persona.

    Io dei netbook non voglio neppure sentir parlare. Se voglio viaggiare leggero mi porto dietro uno smartphone (ho un SE da 200 euro che ha anche il GPS e fa di tutto, altrimenti un HTC con Windows Mobile che fa pure il caffè), altrimenti in borsa ci butto il MacBook. Il risultato, anche in fatto di autonomia, si vede: a fronte di un chilo scarso in più da portarsi dietro.

    My 2 cents, of course! ;)

    Luca

  3. Luigina Foggetti Says:
    January 26th, 2009 at 12:34 pm

    @Luca: ti rispondo brevemente, ma soprattutto grazie per averci portato il tuo punto di vista.
    Nessuno device si può definire completamente utile o inutile. Dipende dalle esigenze di ciascuno.
    Posseggo un iPhone, ho posseduto anche Smartphone. Ma ti giuro che non sono mai riuscita a scrivere nulla di più di 2 righe di risposta ad un’email.
    Tanto meno un post lungo come questo. Cosa che sono riuscita a fare con il netbook.
    Prima viaggiamo con i miei 2,5 Kg di laptop. Ma volando spesso Ryan Air con solo bagaglio a mano, 1 solo e solo 1, peso massimo 10 Kg, era diventato impossibile portarmelo appresso. Sforavo immancabilmente.
    Il fatto che stia in borsetta poi mi permette di viaggiare con una sola cosa. E la tastiera dell’Acer Aspire non è affatto piccola. Almeno per le mie mani. Come ho detto, solo il touchpad è molto scomodo.

  4. Luca Annunziata Says:
    January 26th, 2009 at 3:25 pm

    @Luigina: beh, hai ragione… a ciascuno il suo! :)

  5. Dario Salvelli Says:
    January 27th, 2009 at 10:22 am

    @Luca: Hai ragione sono parzialmente d’accordo con te. Però, anche io avrei le esigenze di Luigina, non solo per il viaggio ma per portarmi dietro, invece che uno smartphone, un netbook piccolo e da combattimento, ovviamente con una tastiera decente e tutte le caratteristiche negative che hai citato, ribaltate.
    E per me deve essere necessariamente low cost (urti, furti, eccecc) ed avere una buona autonomia (batteria 6 celle almeno). Cosa consiglieresti a questo punto?

  6. stregatta Says:
    January 27th, 2009 at 8:06 pm

    Sono molto interessata alla discussione e ringrazio Luigina per l’articolo, visto che in seguito alle presentazioni netbook del CES di Las Vegas, sono ormai combattutta sulla scelta.

    E’ innegabile che il netbook sia un prodotto molto ghiotto per un target femminile munito di borsetta, meno magari per un target maschile che si dota di smartphone, perfetto invece per le tasche.

    Conosco tuttavia serissimi consulenti (uomini) che utilizzano abitualmente tale strumento come pc aziendale dai clienti (magari con una dotazione più carrozzata) o come strumento di reperibilità al posto delle solite schedine o chiavette.

    Personalmente mi affascina molto una tecnologia alla fine più o meno completa con il plus della portabilità. Penso che il boom dei netbook si avrebbe se la diffusione degli hot spot wi-fi in Italia fosse pari a quella USA, a quel punto sarebbe davvero il top.

    Comunque dopo averne provati molti, penso che difficilmente potrei abituarmi alla tastiera di 9 pollici. Penso che per avere un vero strumento di lavoro, per quanto non completo, un 10 pollici con una tastiera più o meno normale, sia decisamente più utile. Stesso discorso, già affrontato negli altri commenti, la durata della batteria, ancora insufficiente in funzione di un minor peso e delle dimensioni ridotte.

    Si accettano consigli…;-)
    Inoltre qui non si è parlato della vera novità del CES sui netbook, ovvero la funzionalità touchscreen presentata da Asus. Che ne pensate?

  7. Luigina Foggetti Says:
    January 31st, 2009 at 11:02 am

    Sul Nova 24 di giovedì scorso, 29 gennaio, c’è la recensione dell’Asus con touch display di cui parli. L’Ecc Top. Paragonabile a un notebook di fascia media: facile da usare, costa però 549 euro, con uno schermo da 15,6 pollici ed un peso poco superiore ai 4 Kg. Non è proprio da considerare un netbook bonsai insomma. Infatti viene definito un portatile per la casa.

  8. Stregatta Says:
    January 31st, 2009 at 4:20 pm

    No, in realtà mi riferivo alla prossima uscita dei modelli EeePC T91 e T101H, rispettivamente da 9 e 10 pollici…Sempre con tecnologia touch, ma applicata i netbook. =P

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  • CaramellaMenta,
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  • January 26, 2009 at 1:14 am MacGiorgia
    @lalui refuso alert!!! è saltata un'"h" nel sottotitolo della recenzija lunga dell'aspire one!
  • January 26, 2009 at 1:21 am stered
    lalui, mi hai ricordato che ne volevo proporre uno, ora vi scrivo!
  • January 26, 2009 at 1:28 am lalui
    fatto, per me è stato un sabotaggio :-)
  • January 26, 2009 at 1:57 am Sara Maternini
    @Stered: scrivici, che siamo sempre in cerca di collaboratrici per scrivere post interessanti :) Certo che dopo quello di Lalui, settiamo degli standard altissimi ;)
  • January 26, 2009 at 1:58 am stered
    Sara l'ho appena fatto, anche se in effetti mi sento un po' in soggezione ;)
  • January 26, 2009 at 3:48 am Sara Maternini
    Lalui nel post non la racconta bene ;) ma veramente aveva dei dubbi sul sugo e mi ha chiamato su skype, facendomi vedere la pentola dove stava cuocendo: parlando con lei e guardando il risultato, l'abbiamo aggiustato... Io a Milano, lei a Dublino... Scemenze, ma che fino a poco fa erano impensabili... E avendo usato un net book per qualche tempo, mi rendo conto che ormai non puoi pensare di fare tutto con un solo device, ma ogni oggetto ha il suo utilizzo e utilità... Approfondiremo! :)
  • January 26, 2009 at 4:38 am CaramellaMenta
    L'dea di farti vedere il sugo via skype mi sembra fenomenale. Da raccontare...

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